Lo spreco di carburante nei carrelli elevatori
Il rifornimento di carburante per il funzionamento dei carrelli elevatori durante un periodo contrattuale tipico può arrivare a costare migliaia di euro.
Il rifornimento di carburante per il funzionamento dei carrelli elevatori durante un periodo contrattuale tipico può arrivare a costare migliaia di euro. In applicazioni veramente molto intensive si arriva anche a cifre più alte. Mentre i prezzi del carburante continuano ad aumentare, anche la più piccola differenza nell’efficienza energetica può portare a risparmi a cui nessuna azienda può permettersi di rinunciare.
Lo studio sopraccitato ha rilevato una differenza di consumo di carburante sorprendentemente alta fra i diversi produttori, dimostrando quindi che la possibilità di risparmiare acquisendo il carrello elevatore ‘adatto‘ è una realtà tangibile.
Al momento dell'acquisto di un nuovo carrello elevatore, la voce relativa al costo del carburante viene spesso trascurata, confusa com'è fra i vari dati riportati sulle schede tecniche VDI del produttore. E se poi questo valore non corrisponde a ciò che ci si potrebbe aspettare, come si può biasimare il venditore per non averlo fatto notare? In alcuni casi è possibile che il valore corrispondente al consumo del carburante non venga neppure indicato.
In questo articolo spieghiamo quali valori bisogna ricercare e il modo in cui vengono misurati, dando un'idea del potenziale risparmio economico, da investire altrove.
Leggi questo articolo e ti renderai conto che la differenza dei costi di carburante fra due diversi produttori per un periodo di cinque anni può ammontare anche fino a 12.000 Euro per carrello elevatore. Si tratta di una somma incredibile, e poiché i costi del carburante continuano a salire, questo non è un fattore che può essere eliminato o migliorato nel prossimo futuro.
Test sul consumo di carburante
Il valore per il consumo di carburante normalmente riportato sulle schede tecniche dei carrelli elevatori è VDI 60.
Questo valore significa che il carrello ha eseguito un ‘ciclo di lavoro’ basato sul ciclo di test VDI2198 (vedi la figura in basso), moderando attentamente la velocità in modo da completare il ciclo 60 volte nel giro di 60 minuti. In tal modo si misura, quindi, il consumo di carburante in un'ora.
La sigla VDI sta per ‘Verband Deutscher Ingenieure’ (Associazione degli Ingegneri Tedeschi), e corrisponde allo standard accettato per la comparazione del consumo di carburante fra diversi carrelli elevatori. In ogni caso, nella pratica, la modalità con cui il carrello elevatore viene adoperato, e in particolar modo la tipologia di guida dell'operatore, può costituire (e generalmente costituisce) una differenza ancora maggiore.
Il carrello elevatore che viene testato avanza fino alla posizione ‘A’, solleva fino a 2 m di altezza il suo carico nominale, quindi fa inversione fino alla posizione ‘B’, distante circa 30 m. Qui effettua nuovamente il sollevamento del carico fino a 2 m, dopodiché inverte la marcia fino alla sua posizione iniziale.
Ciclo di test VDI conforme a VDI2198.
Il ciclo indicato è ovviamente piuttosto intensivo mentre, nella maggior parte delle situazioni che si verificano nel mondo reale, un carrello elevatore non lavora altrettanto intensivamente durante i suoi turni. Ad ogni modo questa è la misurazione standard. Una stima ragionevole del consumo di carburante nel mondo reale può essere, invece, ottenuta prendendo in esame il valore del consumo di carburante VDI60 sulle schede tecniche di ogni diverso produttore e presumendo che il carrello elevatore possa lavorare in media solo per il 60% del tempo, o in alternativa per 4,8 ore al giorno.
Ecco quindi come puoi calcolare da solo i costi totali per il carburante:
- Rileva il valore del consumo di carburante riportato sulla scheda tecnica del carrello elevatore
- Moltiplica tale cifra per il costo del litro di carburante diesel o del chilo di GPL
- Fai una stima di quante ore al giorno il carrello elevatore viene usato (per es., il 60% di un turno di 8 ore = 4,8 ore)
- Moltiplica per il numero di turni effettuati in un anno (per es., 260)
- Moltiplica per il numero di anni contrattuali (per es., 5)
La tabella seguente riguarda cinque rinomati produttori di carrelli elevatori (a parte Mitsubishi, i loro nomi non sono stati indicati). In tutti i casi è stata utilizzata la scheda tecnica del modello GPL, con portata di 2,5 tonnellate, dei diversi produttori, in modo da comparare i valori relativi al consumo di carburante.
La figura riporta un confronto del consumo di carburante (per il GPL kg/h e per il Diesel l/h) fra Mitsubishi e altri quattro produttori leader nel settore.
Conclusioni
Utilizzando le informazioni fornite dagli stessi produttori, si rileva chiaramente che al momento esiste una grande differenza nelle prestazioni relative al consumo di carburante fra i diversi produttori di carrelli elevatori. In applicazioni moderatamente intensive, le spese per il carburante possono costituire gran parte dei costi complessivi di gestione, e rappresentano un fattore estremamente importante quando la decisione d'acquisto è influenzata dai costi.
I valori calcolati in base a un tipico periodo di cinque anni contrattuali dimostrano che un carrello elevatore efficiente può far risparmiare al suo operatore all'incirca 15.000 Euro di carburante, se confrontato al modello che offre prestazioni peggiori in tal senso, e sempre utilizzando gli attuali costi del carburante, destinati sicuramente a salire.
- Azioni
- Prova ad effettuare una stima della tua possibilità di risparmio utilizzando la procedura precedentemente indicata (stimando anche l'intensità delle tue attuali operazioni) e confronta il carrello elevatore che attualmente utilizzi rispetto ad un'alternativa più efficiente dal punto di vista energetico.
- Quando dovrai scegliere il tuo prossimo carrello elevatore termico, controlla i valori relativi al consumo di carburante indicati dal produttore e assicurati di parlarne con il venditore.
- Chiedi al concessionario locale una quotazione equivalente per un carrello elevatore elettrico. Potresti restarne sorpreso (vedi il nostro articolo ‘Elettrico o a combustione interna: quale si adatta meglio alla tua attività?’)