Il crescente problema degli operatori più corpulenti che in passato
Nel corso delle ultime decadi le persone hanno iniziato a diventare più corpulente, e questo riguarda anche gli operatori di carrelli elevatori. Ma coloro che progettano queste macchine stanno includendo questo fattore nei loro calcoli?
La popolazione cambia e c'è quindi la necessità di continuare a definire ciò che pensiamo che sia ‘la norma’ nei luoghi di lavoro.
Quarant'anni fa, la media delle calzature era inferiore di due numeri rispetto ad oggi. Una volta il numeri di scarpe 12 o 13/46 o 47 erano poco comuni, adesso li ritroviamo sugli scaffali di molti negozi.
Questo è solo un esempio… ma è tipico dei cambiamenti che devono essere considerati quando si progettano o costruiscono carrelli elevatori. Se le dimensioni delle persone aumentano, deve aumentare anche lo spazio di lavoro che li circonda.
Ma questo come influenza i carrelli elevatori?
Utilizzare misure nella media
Potreste pensare che sia sufficiente che i progettisti calcolino semplicemente una nuova "media"… ma questo non funziona.
Quando nel 1926 l'esercito degli Stati Uniti progettò la sua prima cabina di pilotaggio standardizzata per velivoli, si basò sulle misurazioni medie dei piloti maschi (altezza, peso, lunghezza del braccio, ecc.). Ma la diretta conseguenza fu che poi dovevano scegliere dei piloti che si avvicinassero il più possibile a questo criterio esatto di ‘media’.
Passando velocemente alla Seconda Guerra Mondiale, ritroviamo ancora in uso lo stesso progetto di cabina di pilotaggio. Comunque, i piloti reclutati erano molti di più, e durante l'addestramento si verificarono molte morti a causa del fatto che le ridotte dimensioni di quest'alloggiamento impediva a molti di loro di avere la capacità di controllare il veicolo.
Le ricerche effettuate dopo la guerra rilevarono che meno del 5% dei piloti corrispondeva alla ‘media’, e per solo un terzo delle 10 dimensioni usate. Ne risultò che quella che ormai era diventata la US Air Force iniziò a progettare sedili, pedali, ecc. regolabili… E le prestazioni dei piloti aumentarono notevolmente.
Siete seduti comodamente?
Un'adeguata ergonomia presenta dei vantaggi che possono essere notevoli sia che si tratti di un posto di lavoro, di un velivolo militare, di un carrello elevatore, o della scrivania di un ufficio.
Nel 1990 una ricerca su soggetti che lavoravano in un ambiente ottimizzato dal punto di vista ergonomico scoprì che la produttività aumentava del 17.5% rispetto a coloro che lavoravano in ambienti meno soddisfacenti.
Una ricerca simile del 2003 scoprì un aumento della produttività del 17.7% quando ai partecipanti veniva data una sedia molto regolabile ed una adeguata formazione di tipo ergonomico.
Ma come si può applicare questo ai carrelli elevatori?
Una cabina migliore
Per poter far accomodare gli odierni operatori più corpulenti, non è sufficiente che la cabina sia più grande ed offra un vero supporto, deve essere anche completamente regolabile in molti modi diversi.
Per i modelli come quelli della serie elettrica EDiA EX 80V e i carrelli retrattili, e retrattili muti-direzionali SENSiA, i progettisti Mitsubishi hanno effettuato un’estesa ricerca in tutta Europa per poter essere in grado di realizzare le soluzioni più ergocentriche.
I risultati sono chiaramente riflessi in tutti gli aspetti della progettazione dei carrelli. I comparti per l'operatore sono i più grandi sul mercato e vi si accede attraverso bassi e larghi gradini (essenziali quando i conduttori devono salire e scendere frequentemente dal carrello per tutta la giornata lavorativa). Un elemento importante è, che a differenza di quelle di quasi tutti gli altri concorrenti, le cabine Mitsubishi garantiscono che i conduttori di qualsiasi corporatura siano completamente contenuti all'interno del carrello, riducendo al minimo il rischio che gli arti possano restare intrappolati fra il carrello e la scaffalatura.
I sedili molleggiati sono regolabili per poter accogliere la più ampia gamma possibile di corporature, offrono inoltre un eccellente supporto per la schiena, ed incoraggiano a mantenere una buona postura durante il lavoro.
A bordo di molti carrelli il braccio dell'operatore non riceve un sufficiente supporto, ma poiché esso rappresenta circa il 10% del nostro peso corporeo, necessita di essere attentamente considerato. Se manca un sostegno adeguato, si può generare della tensione sulla parte superiore della schiena, sulle spalle e sul collo. Con l'andare del tempo questo può provocare lesioni da sforzo ripetitivo (Repetitive Strain Injuries - RSI) oppure un danno scheletrico permanente.
Questo è il motivo per cui Mitsubishi ha dedicato un grande sforzo di progettazione ai braccioli dei suoi modelli EDiA EX e SENSiA. Questi sono completamente regolabili, ed assicurano un supporto eccellente dal palmo della mano e polso, fino al gomito, e alla parte superiore del braccio. Queste unità sono inoltre equipaggiate con i comandi a sfioramento che hanno vinto premi internazionali per la loro semplicità di azionamento.
Le nostre conclusioni?
Sembra probabile che la forma del corpo umano continuerà a cambiare, un elemento che i progettisti dovranno considerare, non solo per preservare il benessere degli operatori ma anche per portare al massimo la produttività.
- Contromisure
- Approfondite le opzioni ergonomiche relative ai carrelli elevatori ed assicuratevi che gli operatori siano completamente protetti e all'interno del perimetro del carrello
- Offrite ai conduttori una formazione sulla ergonomia
- Contattate il vostro concessionario locale